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Principal jornal italiano fala em rumores de golpe no Brasil

Publicação do La Repubblica deste sábado sugere que golpe de Bolsonaro está em curso

Publicação do La Repubblica deste sábado sugere que golpe de Bolsonaro está em curso

Em extensa reportagem na edição deste sábado (4), o jornal italiano La Repubblica fala de um “suposto golpe de estado” no Brasil. “Existem rumores persistentes de um golpe de Estado no Brasil”, começa a matéria assinada pelo jornalista Daniele Mastrogiacomo do o principal jornal de Roma.

Segundo o jornal, o ministro-chefe da Casa Civil, Walter Braga Netto, seria o “presidente operacional”, em um acordo feito pelas Forças Armadas diante da crise provocada por Jair Bolsonaro com a pandemia do Coronavírus. “Nesse clima de tensão e medo, as notícias do suposto golpe “institucional”, com a passagem de entregas operacionais ao ministro da Casa Civil, uma espécie de primeiro ministro, se ampliam. Jornais e sites brasileiros não mencionam isso”, descreve.

Segundo a reportagem, isso pode ser uma informação falsa. Porém, trata-se de “uma almôndega envenenada lançada no caos do Brasil lutando contra o coronavírus para ver como a população reage a uma espécie de golpe branco. Existem todas as premissas para torná-lo crível”, diz o texto.

O jornal italiano ainda diz que a crise se aprofundou quando Bolsonaro passou a tratar a Covid-19 como “gripezinha”, entrando em atrito com o “mundo científico” do ministro da Saúde, Luiz Henrique Mandetta, e estendendo a batalha contra os governadores de São Paulo, João Dória (PSDB), e Wilson Witzel (PSC), do Rio.

Ainda segundo o La Repubblica, os líderes das três Forças Armadas teriam se reunido várias vezes com o vice-presidente Hamilton Mourão, propondo diferentes cenários, incluindo o afastamento de Bolsonaro, e garantiram seu apoio.

“A Covid-19 se expande e os contágios aumentam exponencialmente: 9.056. O número de mortes cresceu 290% em uma semana: são 359, de acordo com o último boletim – embora as autoridades calculem que existem muito mais. As notícias do suposto ‘golpe’ ajudam a criar novas tensões e confusão. E talvez chegue a um verdadeiro ‘golpe’”, finaliza o La Repubblica.

Vale ressaltar que o La Repubblica é um jornal de ideologia centro-esquerda.

Leia a reportagem em italiano

Coronavirus, scontro istituzionale in Brasile sulla gestione Bolsonaro: voci di golpe

Il presidente vuole far riaprire tutto, ma la Corte Suprema lo stoppa. I governatori di San Paolo e Rio de Janeiro confermano la quarantena e minacciano ricorsi alla magistratura con denunce per attentato alla salute pubblica. In questo clima, si diffonde la notizia del presunto colpo di mano con il passaggio di consegne al ministro della Casa Civile

di DANIELE MASTROGIACOMO

“Ci sono voci insistenti di un golpe in Brasile”. Twitter e poi altri social iniziano a riprendere la notizia. La rilanciano tra commenti di gioia e altri di rabbia.

E’ notte fonda in Italia, sera tardi in Brasile. Si mette in moto una macchina che spara altri dettagli. Racconta di riunioni segrete e poi pubbliche, allargate a tutto il governo. I militari sono agitati, il coronavirus sta colpendo duro a San Paolo e Rio de Janeiro e lo scontro che prosegue da settimane tra Jair Bolsonaro e il suo ministro della Sanità sta mettendo in allarme l’intero paese.

Il presidente vuole far riaprire tutto e spinge per tornare a lavorare. I governatori confermano la quarantena e minacciano ricorsi alla magistratura con denunce per attentato alla salute pubblica. Perfino la Corte Suprema boccia un decreto con cui il presidente vorrebbe imporre la sua linea per affrontare la pandemia.

In questo clima di tensione e di paura la notizia del presunto colpo di mano “istituzionale”, con il passaggio di consegne operative al ministro della Casa Civile, una sorta di primo ministro, si allarga. I quotidiani e i siti brasiliani non ne parlano. Nemmeno una parola su quelli internazionali che seguono da vicino l’America Latina e il Brasile.

Digitando il nome di Bolsonaro su Google si arriva anche a un portale, Defesa.net, legato al ministero della Difesa, che riporta questa strana storia con un servizio in esclusiva. Racconta in dettaglio quello che è avvenuto nei giorni scorsi dentro e fuori Planalto, il palazzo della presidenza.

Al generale Walter Souza Braga Netto, afferma il sito, è stato assegnato il ruolo di “presidente operativo”. Avrà nelle sue mani la direzione e la centralizzazione di tutta la gestione del governo fino a quando durerà la crisi del coronavirus. Il suo titolo è “Capo di Stato maggiore di Planalto”.

Nello stesso articolo si spiega che “la nuova missione informale è stata il frutto di un accordo principale che ha coinvolto ministri e comandanti militari e lo stesso Presidente della Repubblica”. Per molti, riporta l’articolo, “la missione di Braga Netto non è altro che un intervento o una giunta militare che coordina il governo”.

E’ un fake? Probabile. O peggio: è una polpetta avvelenata buttata nel caos del Brasile alle prese con il coronavirus per vedere come reagisce la popolazione di fronte a una sorta di golpe bianco. Ci sono tutte le premesse per renderlo credibile. Possibile, almeno. Ma non è così. Nulla di tutto questo.

Restano gli ingredienti. L’operazione può funzionare. In Brasile i social sono seguiti e usati da 200 milioni di persone. Basta poco per far spostare gli orientamenti. La stessa vittoria di Jair Bolsonaro si è basata su fake e video montaggi. Il coronavirus ha reso tutti più suscettibili.

Sin dall’inizio dello scoppio della pandemia, l’ex capitano ribelle dell’esercito aveva cercato di minimizzare la portata dell’infezione parlando di “raffreddore”, “banale influenza”. Aveva esortato a tenere aperto il paese e di continuare a lavorare per evitare una crisi economica che avrebbe vanificato le timide crescite degli ultimi mesi.

Ma il mondo scientifico e medico, sostenuti dal ministro della Sanità Luiz Henrique Mandetta, aveva lanciato l’allarme e invitato il presidente ad applicare la quarantena obbligatoria chiedendo a tutti di restare chiusi in casa.

Bolsonaro si era opposto e aveva iniziato una battaglia contro quelli che considerava dei “nemici” del Brasile. Uno scontro smile a quello che Donald Trump aveva ingaggiato all’inizio con il massimo esperto di virologia negli Usa Anthony Fauci da lui nominato consulente scientifico per il Covid-19. La battaglia si era estesa ai governatori di Rio e di San Paolo che avevano invece varato la quarantena obbligando i brasiliani a lasciare le strade e a rifugiarsi in casa.

Bolsonaro non ha ceduto. E’ rimasto il solo capo di Stato al mondo a sostenere che si tratta di un’esagerazione. Nonostante l’aumento dei contagi e dei morti. Si è fatto vedere in giro senza protezioni assieme a venditori ambulanti che sollecitava a chiedere di tornare a lavorare. Ma parte del Congresso e molti militari hanno cominciato a dissentire e a premere.

Sin dall’inizio dello scoppio della pandemia, l’ex capitano ribelle dell’esercito aveva cercato di minimizzare la portata dell’infezione parlando di “raffreddore”, “banale influenza”. Aveva esortato a tenere aperto il paese e di continuare a lavorare per evitare una crisi economica che avrebbe vanificato le timide crescite degli ultimi mesi.

Ma il mondo scientifico e medico, sostenuti dal ministro della Sanità Luiz Henrique Mandetta, aveva lanciato l’allarme e invitato il presidente ad applicare la quarantena obbligatoria chiedendo a tutti di restare chiusi in casa.

Bolsonaro si era opposto e aveva iniziato una battaglia contro quelli che considerava dei “nemici” del Brasile. Uno scontro smile a quello che Donald Trump aveva ingaggiato all’inizio con il massimo esperto di virologia negli Usa Anthony Fauci da lui nominato consulente scientifico per il Covid-19. La battaglia si era estesa ai governatori di Rio e di San Paolo che avevano invece varato la quarantena obbligando i brasiliani a lasciare le strade e a rifugiarsi in casa.

Bolsonaro non ha ceduto. E’ rimasto il solo capo di Stato al mondo a sostenere che si tratta di un’esagerazione. Nonostante l’aumento dei contagi e dei morti. Si è fatto vedere in giro senza protezioni assieme a venditori ambulanti che sollecitava a chiedere di tornare a lavorare. Ma parte del Congresso e molti militari hanno cominciato a dissentire e a premere.

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