Si prevede che il Tribunale di Venezia, nel nord Italia, riceverà 22 giudici supplenti entro la fine dell'anno – provenienti da altri tribunali – per gestire le migliaia di casi attualmente pendenti. La notizia è stata confermata da Italianismo con tre fonti collegate al tribunale veneziano giovedì pomeriggio (23).
Quattro dei 22 nomi sono già in tribunale: Maria Rita Guarino, Massimo Marasca, Antonio Albenzio ed Emanuele Alcidi.
Massimo Marasca ha prestato servizio come giudice della XVIII Sezione Civile presso la Corte di Roma. Già Maria Rita Guarino fu giudice presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.
Questi giudici sono stati nominati a titolo temporaneo, come parte di una task force volta ad alleviare il carico di lavoro della corte, che gestisce la maggior parte dei casi. Cittadinanza italiana depositate in tutto il Paese, secondo i dati forniti dalla stessa magistratura.
Il provvedimento rientra in una riorganizzazione interna e segue l'iniziativa di altri tribunali italiani volta ad accelerare l'analisi dei casi.
Udienze anticipate
Oltre all'arrivo di nuovi magistrati, Il Tribunale di Venezia ha iniziato ad anticipare le udienze nei procedimenti giudiziari, prassi già adottata in tribunali quali Brescia, Ancona, Salerno e Napoli.
Ai sensi dell'articolo 127 del Codice di Procedura Civile, la norma consente ai giudici di decidere i casi esclusivamente sulla base dei documenti presentati. Quando non sono necessarie nuove prove o dichiarazioni, l'udienza si considera conclusa. Il caso procede direttamente alla sentenza.
L'iniziativa mira a ridurre i tempi dei processi, a beneficio di migliaia di brasiliani di origine italiana che ricorrono alle vie legali a causa delle lunghe file ai consolati.
I vecchi processi hanno la priorità
Fonti che monitorano i casi presso il Tribunale di Venezia hanno segnalato che sono iniziati a essere trattati circa 2023 casi. Non è ancora chiaro quali criteri vengano utilizzati per la selezione dei casi, ma ci sono indicazioni che si stia dando priorità ai casi più datati per smaltire l'arretrato.
Se confermata, questa modifica rappresenta un cambiamento rispetto al precedente modello adottato a Venezia, dove i giudici di nuova nomina ricevevano in genere solo nuovi casi. Con l'arrivo dei giudici temporanei, una parte significativa dell'arretrato potrebbe finalmente essere recuperata.
La task force e le nuove linee guida fanno parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), un programma del governo italiano volto a modernizzare il sistema giudiziario e a ridurre i colli di bottiglia nel sistema.










































