I discendenti degli italiani di diversi Paesi hanno lanciato una petizione contro il decreto legge Tajani, che propone modifiche alle regole per il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza. Il movimento è stato avviato da Fabiola Leardini e mobilita già cittadini di diversi continenti.
Al momento della pubblicazione del presente articolo, la petizione è già stata ha raccolto più di 5.700 firme.
FIRMA QUI 👉🏻 Ripudio a D.L. TAJANI 28/03/25
Il documento è indirizzato al Governo italiano, al Ministero degli Affari Esteri e al partito Fratelli d'Italia. I firmatari affermano che la misura “minaccia di limitare il diritto al riconoscimento dell’ Cittadinanza italiana per i discendenti degli emigranti”.
Secondo gli organizzatori, il decreto rompe con una tradizione storica italiana. Nel corso di più di un secolo, milioni di italiani sono emigrati e hanno formato comunità in tutto il mondo. I loro discendenti mantengono legami con il Paese d'origine e rappresentano la cultura italiana in diversi contesti.
Nel testo della petizione si evidenziano tre punti principali di critica al DL Tajani:
- Il progetto “tradisce la storia dell’Italia” ignorando l’importanza della diaspora;
- Limita il principio di ius sanguinis, base per il riconoscimento della cittadinanza per discendenza;
- Minimizza il ruolo dei discendenti come ambasciatori culturali dell'Italia all'estero.
affermazioni
La petizione propone al governo tre misure:
- Ritiro immediato del DL Tajani;
- Riconoscimento delle comunità italiane all’estero come parte essenziale della nazione;
- Miglioramento dei servizi consolari, con maggiore agilità nei processi di cittadinanza.
L'iniziativa invita gli italiani e i sostenitori della causa in tutto il mondo a firmare e diffondere la petizione. «Privare i discendenti della cittadinanza significa negare il loro ruolo nel prestigio dell’Italia», si legge nel testo.
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