Il Tribunale di Mantova ha deferito alla Corte Costituzionale un caso che impugna la nuova normativa sulla cittadinanza. Il caso riguarda il rifiuto di trascrivere l'atto di nascita di un minore non incluso nella sentenza che ha riconosciuto la cittadinanza alla madre. La decisione potrebbe avere un impatto di vasta portata e riguardare centinaia di casi simili..
Il minore è nato prima dell'entrata in vigore della legge n. 74 del 23 maggio 2025, che ha modificato le norme di Cittadinanza italiana.
Esclusione dei minori e aspettative legittime
L'avvocato responsabile del caso, Maria Stella La Malfa, ha dichiarato alle associazioni di cittadini che l'azione solleva diverse questioni di costituzionalità, tra cui la violazione del principio di legittima aspettativa, poiché il processo principale era stato avviato prima della modifica legislativa.

In questo caso specifico, si tratta di un singolo minore. Tuttavia, l'avvocato ha riferito di aver depositato altri casi simili presso diversi tribunali italiani, inclusi casi in cui fratelli all'interno della stessa famiglia vengono trattati in modo diseguale.
Il caso è stato archiviato nel marzo 2024, discusso nell'aprile 2025 e concluso con sentenza definitiva a giugno. Poiché il minore non era incluso nel caso originale, il Comune di Canneto sull'Oglio ha rifiutato di trascriverlo, in base alla nuova formulazione dell'articolo 3-bis della legge n. 91 del 1992.
Centro storico di Canneto sull'Oglio, in Lombardia, dove a un minore è stata negata la cittadinanza.
In base alla nuova legge, il Comune di Canneto sull'Oglio si è rifiutato di includere il nome del minore nella cittadinanza concessa alla madre.
Collegamento con il caso di Torino
La sentenza di Mantova segue un'analoga sentenza attualmente pendente presso il Tribunale di Torino, che contesta anch'essa la costituzionalità della stessa legge. Non è ancora chiaro se i due casi saranno trattati congiuntamente, ma non è escluso un collegamento, come già avvenuto in precedenti sentenze.
La Corte Costituzionale dovrà valutare se l'esclusione dei minori nati prima della nuova norma violi i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, quali l'uguaglianza tra i cittadini, la tutela dei minori e i trattati internazionali sottoscritti dall'Italia.










































