Il vicepremier italiano Matteo Salvini ha proposto l'istituzione di un sistema a punti per i permessi di soggiorno stranieri. L'annuncio è stato dato in un'intervista al programma "Mattino 5" venerdì scorso, 27 settembre.
Secondo il Ministro dei Trasporti e leader della Lega, il modello funzionerebbe come una patente di guida: gli stranieri accumulerebbero punti per buona condotta e li perderebbero per reati. "Ti comporti bene? Guadagni punti. Crei problemi? Perdi punti e torni da dove sei venuto", ha affermato.
In un post sui social media, Salvini ha indicato che la proposta gode del sostegno della coalizione guidata da Giorgia Meloni. Ha anche suggerito che la revoca del visto avverrà dopo "il primo reato", senza però fornire dettagli sull'applicazione pratica.
Reazioni dell'opposizione
L'opposizione ha criticato l'idea, sottolineando che la legge prevede già la revoca del visto in casi gravi. "Non è una novità; dimostra quanto cinica e inutile sia questa proposta", ha dichiarato al sito web Matteo Mauri, esponente del Partito Democratico ed ex viceministro dell'Interno. fanpage.
Marco Furfaro, anche lui del PD, ha ironizzato: "Propongo tessere a punti per i politici. Tra bugie e promesse vuote, quella di Salvini verrebbe ritirata prima ancora di essere consegnata".
Gli esperti vedono ostacoli legali
L'ex giudice Paolo Remer valutato sul blog legale La Legge per Tutti che la misura richiederebbe un'ampia riforma delle leggi sull'immigrazione e potrebbe violare gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, che garantiscono dignità e uguaglianza davanti alla legge.
Salvini aveva già inasprito le norme sull’immigrazione tra il 2018 e il 2019, quando era a capo del Ministero dell’Interno e aveva approvato il “Decreto sulla sicurezza”. Dal 2022, però, è ministro dei Trasporti e ha avuto meno influenza su questo tema, mentre il suo partito ha perso consensi a favore di Fratelli d’Italia.
