La Corte Suprema italiana ha ribaltato la tesi Grande naturalizzazione, che ha avuto un impatto su migliaia di persone Cittadinanza italiana. La sentenza, in seduta unica, è stata pubblicata mercoledì (24).
La decisione della Corte di Cassazione del Roma Ora avrà un impatto positivo e diretto sulla vita di circa 6 milioni di italo-brasiliani. La sentenza riguarda anche i casi nei quali l'Avvocatura dello Stato ha presentato ricorso e che sono in attesa di decisione.
“Le Sezioni Unite (della Corte di Cassazione) creano la giurisprudenza. Tant’è che ho già contattato un mio noto procuratore, per capire cosa accadrà con i miei 150 ricorsi”, ha detto l’avvocato Antonio Cattaneo, a Italianismo.
Secondo lui, ora bisognerà aspettare la fine del “sospensione feriale ho concluso il processo”, detta anche “vacanza dei giudici”, che termina il 31 agosto.
“È solo questione di tempo per sapere se la Corte d'appello chiederà un incontro per discutere con gli avvocati coinvolti ed emettere la stessa sentenza”, in una sorta di “copia e incolla”.
Per Cattaneo non verranno certamente presentati nuovi atti di ricorso da parte della Procura dello Stato. Questa sarà la fine della tesi di Grande naturalizzazione.
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Tema mobilitato gli italo-brasiliani
Il dibattito sulla decisione della Corte Suprema di Cassazione del Roma riguardo al Grande Naturalizzazione ha mobilitato politici e analisti negli ultimi mesi.
Nel mese di maggio ha cominciato a diffondersi la notizia che la Procura italiana, attraverso l'Avvocatura dello Stato, stava ritardando la Cittadinanza italiana “iuris sanguinis” basato su un decreto del 15 novembre 1889, secondo il quale gli immigrati italiani in Brasile sarebbero stati tutti naturalizzati brasiliani.
Secondo il decreto, questa “naturalizzazione automatica” degli immigrati italiani in Brasile invaliderebbe l’ascendenza italiana dei loro nipoti, pronipoti e così via. Pertanto, i processi di Cittadinanza italiana verrebbe anch'esso invalidato. Questa tesi divenne nota come la Grande Naturalizzazione.
Lo hanno detto i magistrati nella sentenza pubblicata questo mercoledì “il motivo è che il nesso della cittadinanza non può mai basarsi sulla finzione”.
La questione è arrivata al vice Eduardo Bolsonaro (PL), membro della Commissione Relazioni Estere e Difesa Nazionale della Camera dei Deputati, che ha inviato una lettera all'ambasciatore italiano in Brasile, Francesco Azzarello, chiedendo chiarimenti sull'argomento.
Il 12 luglio, quando si tenne l'udienza presso la Suprema Corte di Cassazione a Roma, Italianismo ha promosso il dibattito dal vivo, trasmesso su Facebook, riflettendo sull'argomento, mediato dal giornalista Reginaldo Maia, direttore del portale.
Al dibattito ha partecipato il deputato italo-brasiliano Luis Roberto Lorenzato, dall'avvocato Antonio Cattaneo (difensore nel giudizio in Cassazione), senatore Fabio Porta, al Parlamento italiano, e l'avv Daniela Mariani, specialista in diritto internazionale e immigrazione.
