La ricerca ha rilevato che il stranieri in Italia sono più poveri di quelli nati in campagna. I migranti hanno anche subito maggiori effetti a causa della pandemia di COVID-19, che ha portato a peggioramento della povertà.
Più poveri e più propensi alla disoccupazione: questo è quanto emerge dall'ultimo rapporto Fondazione per Iniziative e Studi sulla Multietnicità (IL SUO NOME) ha rilevato che gli stranieri in Italia vengono paragonati agli italiani. Il rapporto ISMU 2021 sulla migrazione è stato presentato questo lunedì (14) a Milano. Tra gli altri risultati c’è che il tasso di occupazione è sceso dal 61% nel 2019 al 57,3% nel 2020.
Sempre più poveri
La povertà colpisce il 29,3% degli stranieri in Italia, contro il 7,5% degli italiani e il 26,7% delle famiglie composte da soli stranieri: un aumento del 24,4% nel 2019 e pari a 415mila famiglie.
La fondazione ISMU stima che a gennaio 2021 fossero 5.756.000 stranieri in Italia: 167mila in meno rispetto al 2020, ovvero in calo del 2,8%.
Il numero di immigrati privi di documenti è rimasto tuttavia sostanzialmente stabile, attestandosi a 519.000 rispetto ai 517.000 dell'anno precedente.
Gli stranieri rappresentano circa il 10% della popolazione totale italiana
Il rapporto rileva che il numero di morti di immigrati nell’anno della pandemia è aumentato del 23,3% rispetto al 2018-2019. In Italia, il popolazione immigrata sofferto più di Cittadini italiani con le conseguenze del Covid-19. Studi recenti hanno dimostrato che gli immigrati possono essere maggiormente a rischio di ammalarsi e morire a causa delle infezioni da COVID-19 a causa delle condizioni di vita e di lavoro e degli ostacoli all’assistenza sanitaria.
Stipendio molto più basso, ma aumento degli imprenditori stranieri
Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2020 il salario medio annuo dei lavoratori extracomunitari – pari a 12.902 euro – era inferiore del 38% rispetto a quello complessivo dei lavoratori. Alla vigilia della pandemia, nel 2019, erano più di 4 milioni gli stranieri in età lavorativa e quasi 2,9 milioni gli occupati o in cerca di lavoro, pari all’11,3% della forza lavoro. Un anno dopo, nel 2020, gli stranieri rappresentavano il 10,8% della popolazione attiva, ma solo il 10,4% della forza lavoro a causa di un aumento significativo della componente inattiva: più di cinque volte maggiore di quella italiana (5,1%).
Segnali positivi sono stati osservati nel imprenditorialità immigrata, con un aumento del 2,3% nel numero di imprenditori e soci nati all'estero.
Stranieri che optano per le scuole secondarie rispetto agli istituti professionali
Per la prima volta il numero degli studenti stranieri iscritti alle scuole secondarie è stato superiore a quello degli iscritti agli istituti professionali. Tuttavia, il ritardo accademico è stato osservato in circa il 30% degli studenti di nazionalità non italiana, rispetto al 9% degli italiani.
Il più grande comunità di stranieri In Italia continuano a vivere i romeni, 1.138 milioni, che rappresentano il 23% del totale degli stranieri presenti nel Paese. Seguono gli albanesi, con 410.000, e i marocchini, con 408.000.