Gli italo-senegalesi devono perdere la cittadinanza italiana ed essere espulsi dal Paese
Il gip di Milano, Tommaso Perna, ha confermato che il dirottamento dello scuolabus con 51 studenti a San Donato Milanese, mercoledì scorso (20), aveva uno scopo “terroristico”.
La tipizzazione sta nella decisione che ha tenuto in custodia cautelare nel penitenziario di San Vittore, a Milano, l'italo-senegalese Ousseynou Sy. L'uomo, 47 anni, è accusato di strage aggravata con finalità terroristiche, sequestro di persona, resistenza e incendio doloso.
“L’obiettivo implicito dell’azione era forzare, o altrimenti condizionare, le politiche migratorie adottate dal governo”, ha affermato Perna nella sua ordinanza. L'attacco sarebbe stato motivato dalla “rabbia” generata dal blocco di una nave con 49 migranti a Lampedusa, il giorno prima.
Con la conferma di un atto di terrorismo, l'italo-senegalese dovrà perdere il suo Cittadinanza italiana e, di conseguenza, essere espulso dal paese dopo aver scontato la pena – sulla base della legge sulla sicurezza e sull’immigrazione, adottata nel 2018.
Sy ha riportato i ragazzi in una scuola di Crema, a 50 chilometri da Milano, dopo un'attività esterna. Nei pressi di San Donato Milanese, ha cambiato percorso e ha detto ai 51 studenti a bordo che sarebbe andato all'aeroporto di Linate.
Ha confiscato i cellulari degli studenti, ma uno di loro, Ramy Shehata, 13 anni, figlio di un immigrato egiziano, è riuscito a nascondere il suo dispositivo e ad avvisare la polizia.
L'aggressore ha tentato di sfondare un posto di blocco al Braccio dei Carabineiros, ma ha perso il controllo dell'autobus, che si è schiantato contro un muro. Sy ha poi sparso benzina attorno al veicolo e gli ha dato fuoco, ma la polizia è riuscita a mettere in salvo tutti i passeggeri. Il rapimento è durato poco meno di 40 minuti.
Cittadino italiano dal 2004, aveva precedenti penali per guida in stato di ebbrezza (2007) e molestie sessuali su adolescente (2011).
Con informazioni da Agenzia Ansa
