Il senatore italiano Mario Borghese, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all'Estero (MAIE), partito nato in Argentina, ha affermato che la recente Decreto legge 36 su Cittadinanza italiana devono essere modificati nei punti centrali. La dichiarazione è stata fatta dopo che il testo è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri dall'Italia.
«Il decreto legge sulla cittadinanza deve essere modificato nella sostanza e sono fiducioso che ciò avverrà, perché è stato aperto un dialogo proficuo con il governo», ha detto Borghese in una nota ufficiale.
Il provvedimento, secondo lui, limita il diritto dei discendenti degli italiani nati fuori dall'Italia di trasmettere la cittadinanza ai propri figli. Il senatore ha presentato due emendamenti che mirano a mantenere il principio di ius sanguinis, la base della cittadinanza attraverso l'eredità familiare, e per frenare quella che lui chiamava "cittadinanza facile".
Borghese ha anche messo in guardia dal rischio di apolidia e ha citato il suo caso come esempio delle contraddizioni del decreto: pur avendo un forte legame con la cultura italiana, non poteva trasmettere la cittadinanza ai propri figli.