La deputata Carla Zambelli (PL-SP), detenuta in Italia, ha iniziato uno sciopero della fame questo giovedì 9. L'iniziativa è un tentativo di fare pressione sul Ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio affinché neghi la sua estradizione in Brasile.
Zambelli ha scritto una lettera al ministro affermando che tornerà a mangiare solo se lui deciderà di trattenerla sul suolo italiano. La deputata è detenuta dopo essere fuggita dal Brasile, dove è stata condannata dalla Corte Suprema Federale (STF) per aver hackerato illegalmente i sistemi del Consiglio Nazionale di Giustizia (CNJ).
Nella lettera, Zambelli si dichiara "assolutamente certa" che l'estradizione sarebbe una decisione sbagliata. Afferma di essere vittima di persecuzione politica e accusa il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes di aver emesso una "decisione ingiusta e infondata".
"Accettando di tenere in prigione un cittadino innocente, siete in combutta con il diavolo in persona e vi sporcherete anche voi?" chiede il parlamentare in uno degli estratti.
Tribunale italiano respinge il ricorso della difesa
La decisione di iniziare lo sciopero della fame è arrivata il giorno dopo che i tribunali italiani hanno respinto un ricorso presentato dai suoi avvocati. La difesa chiedeva di ribaltare la decisione che teneva Zambelli in carcere a porte chiuse mentre proseguiva il processo di estradizione.
Nella lettera afferma di "sperare che il ministro non se ne lavi le mani" e gli chiede di negare l'estradizione, che, secondo lei, "mi libererebbe, il che è la cosa giusta da fare".
