Lunedì (31) il Senato italiano ha iniziato a discutere il disegno di legge n. 1432, che trasforma in legge il decreto-legge n. 36, pubblicato il 28 marzo. Il testo propone novità nel riconoscimento della cittadinanza italiana per ius sanguinis (diritto di sangue), limitando l'accesso automatico alla nazionalità ai discendenti nati fuori dal Paese.
La proposta è del governo del Primo Ministro Giorgia Melonic e ha il sostegno dei ministri Antonio Tajani (Estere) e Matteo Piantedosi (Interno). Se approvato entro il 27 maggio 2025, il provvedimento diventa definitivo. Altrimenti perde la sua validità.
Secondo deputato Fabio Porta, del Partito Democratico, la scelta del Senato di avviare il processo ha una motivazione strategica. “Forse trovano la situazione al Senato più favorevole all’approvazione del decreto”, ha detto Italianismo.
Porta valuta che l’elaborazione da parte del Senato faciliti il processo: “È probabile che se ci saranno cambiamenti al Senato, la Camera sarà obbligata ad avere il voto del Fiducia, cioè senza poterlo cambiare. Questa è la mia impressione."
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Il governo giustifica il cambiamento con la crescente pressione sui consolati e sui tribunali, dovuta all'aumento delle domande di cittadinanza in Sud America. Tra i paesi con il maggior numero di candidati figurano Brasile, Argentina e Venezuela.
Il decreto stabilisce che l' Cittadinanza italiana non sarà più riconosciuto solo in base all'ascendenza. Sarà necessario dimostrare legami concreti e duraturi con il Paese. Verrà revocato il riconoscimento automatico per i figli di italiani nati all'estero, salvo eccezioni.
Tra questi rientrano coloro che hanno già avviato procedimenti amministrativi o giudiziari prima del 27 marzo 2025, nonché i discendenti diretti di cittadini italiani nati o legalmente residenti in Italia. Sarà inoltre necessario dimostrare la continuità della linea di trasmissione della cittadinanza.
Il testo esprime preoccupazione per l'accesso alla cittadinanza europea da parte di persone che non hanno legami reali con l'Italia. Si tratta della più grande modifica legislativa dopo la legge n. 91/1992, attualmente in vigore.
I giuristi, tuttavia, ritengono il progetto incostituzionale.
Il disegno della legge può essere scaricato qui
