Un vaso di terracotta contenente 175 monete d'argento romane, risalente all'82 a.C. circa, è stato scoperto da un ricercatore durante un'indagine archeologica in una foresta vicino a Livorno, in Toscana, Italia.
Si ritiene che questo tesoro sia stato sepolto da un soldato durante una guerra civile romana per tenerlo al sicuro. La scoperta è stata tenuta segreta dai ricercatori fino a quando il sito non è stato completamente indagato, secondo il Corriere.
All'epoca in cui furono datate le monete, il generale romano Lucio Cornelio Silla combatté una sanguinosa guerra in tutta Italia contro i suoi nemici tra i leader della Repubblica Romana, facendo sospettare che il presunto proprietario del tesoro fosse un soldato.
Tuttavia, lo storico e professore di Storia classica e antica all'Università di Newcastle, Federico Santangelo, sottolinea che il tesoro non dovrebbe essere associato a un solo soldato, ma che molte persone seppellirono le loro riserve monetarie durante guerre e rivolte per vari motivi.
Le monete più antiche risalirebbero al 157 o al 156 a.C., mentre le più recenti all'83 o all'82 a.C., e il valore equivarrebbe a decine di migliaia di euro attuali. Nel sito non sono stati rinvenuti altri reperti archeologici, ma a circa 800 metri di distanza sono stati rinvenuti i resti di una fattoria di epoca romana.
L'archeologa Lorella Alderighi, della Soprintendenza archeologica provinciale, conferma che il tesoro fu sepolto in un periodo travagliato della storia italiana, quando il paese era stato conquistato dalla guerra sociale tra Roma e i loro alleati italiani.
"Il modo più semplice per nascondere oggetti di valore era seppellirli sottoterra, lontano dalle case dove nessuno poteva trovarli", dice l'archeologo.
In mezzo a tanti conflitti, si ritiene che il tesoro sia stato sepolto apposta per proteggerlo. “Queste monete potrebbero essere state i risparmi di un soldato che tornava a casa (durante) servizio militare. Potrebbe averli nascosti perché costituivano una somma utile, magari per acquistare e aprire in futuro una propria azienda agricola”, conclude.
