Dopo quattro anni di lavoro per definire il suo nuovo layout, il Museo della moda e del cucito è stato riaperto a Palazzo Pitti a Firenze, con 20 sale che ripercorrono la storia del costume dal Settecento ad oggi.
I nuovi ambienti sono stati presentati martedì scorso (17) dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde, e raccontano due secoli (18 e 19) fondamentali per lo sviluppo della moda e della sartoria.
Dalle silhouette in stile imperiale agli abiti da sposa ottocenteschi, compreso un modello con strascico del “padre dell'haute couture”, lo stilista britannico Charles Frederick Worth.
Una delle novità riguarda l'esposizione in cui gli abiti d'epoca sono esposti in dialogo con una selezione di dipinti provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, scelti con cura per fare da contrappunto alle creazioni di moda.
Le opere spaziano dai grandi ritrattisti del Settecento e dell'inizio dell'Ottocento, come Carle Vanloo, Laurent Pecheux e Jean-Sébastien Rouillard, passando per la maturità dell'Ottocento, con Tito Conti e Vittorio Corcos, fino ad arrivare alle avanguardie italiane. , di Alberto Burri.
Fondato nel 1983, la sede, nella Palazzina della Meridiana, è il primo museo statale italiano dedicato alla storia della moda e al suo valore sociale.
L'insieme delle opere esposte comprende anche abiti e accessori moda, come lingerie, gioielli e bigiotteria, nonché costumi indossati in famosi film, opere teatrali e opere liriche – disegnati da grandi registi del XX secolo – indossati da star del cinema e dello spettacolo .italiani e internazionali.
Tra gli antichi costumi esposti permanentemente dopo il complesso restauro vi sono gli abiti funebri cinquecenteschi di Cosma I de Medici ed Eleonora de Toledo e di suo figlio Don Garzia. (ANSA)
