il vice Tonini Ricciardi (PD) ha definito inaccettabile il tentativo del governo italiano di modificare le norme sulla cittadinanza per sangue attraverso il decreto legge 36/2025, noto come Decreto Tajani.
La dichiarazione è stata fatta nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma, questo martedì 13 maggio, per presentare le 112.000 firme contro il provvedimento. Il decreto, secondo lui, minaccia un diritto fondamentale di milioni di discendenti di italiani.

Ricciardi ha affermato che il governo sta cercando di giustificare il cambiamento adducendo come motivo i rischi per la sicurezza nazionale, in quanto il numero di cittadini italiani all'estero potrebbe superare quello dei residenti in Italia. Per lui questa è una “falsa narrazione”.
"Questo Paese è stato costruito sulla migrazione. Ci sono state quasi 40 milioni di partenze dal 1876. Il diritto alla cittadinanza non è concesso da uno Stato, ma nasce con la persona", ha affermato.
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ULTERIORI INFORMAZIONIIl parlamentare ha anche criticato l'uso di un decreto per affrontare una questione così delicata. "Non si può modificare un diritto fondamentale per decreto. Si tratta di un grave errore procedurale", ha sostenuto.
Ricciardi ha anche accusato il governo di voler manipolare il sistema elettorale con il decreto. Ha affermato che i cambiamenti hanno un impatto diretto sulle comunità di paesi come Francia, Belgio, Germania e Svizzera, dove molti discendenti rischiano di perdere il diritto alla cittadinanza.
Ha inoltre sottolineato che il provvedimento è retroattivo e, pertanto, incostituzionale. “Ci sono famiglie in cui un bambino nato prima del 27 marzo è italiano e il fratello nato dopo potrebbe non esserlo più”, ha avvertito.
Secondo Ricciardi, questa offensiva contro i diritti degli italiani all'estero fa parte di un piano più ampio per rendere la proposta fattibile. premiato — che conferirebbe maggiori poteri al capo del governo. "Stanno cambiando le regole del gioco nel bel mezzo della partita."
Il deputato ha concluso invocando l'unità tra i rappresentanti eletti all'estero, affermando che la lotta non è politica, ma identitaria. Abbiamo tutti una storia familiare di migrazione. Questa retorica patriottica occasionale è offensiva. Questo decreto è un atto criminale e deve essere definito come tale.
Durante l'evento, Daniele Taddone, consigliere del CGIE e presidente di Natitaliani, l'organizzazione responsabile della raccolta firme online, ha commentato: "È una vittoria aver raccolto queste 112.000 firme, ma ovviamente non è una situazione che ci fa piacere. È una situazione molto delicata, molto triste, e dal giorno dell'infamia del 28 marzo 2025 a oggi non c'è stata una sola parola, anche minimamente positiva, da parte del governo italiano nei confronti degli italiani all'estero".
Alla conferenza stampa ha partecipato anche il deputato Fabio Porta (PD).
Si prevede che la proposta verrà discussa fino al 26 maggio alla Camera dei Deputati. Ricciardi spera di rinviare il voto e di mantenere viva la mobilitazione contro il provvedimento.
