Il blocco chiede che non ci sia una “seconda ondata di azioni scoordinate”
La Commissione Europea ha rilasciato una dichiarazione a tutti i paesi membri affinché non vi sia una “seconda ondata di azioni non coordinate”. chiusura delle frontiere internamente come un modo per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Secondo la lettera, ottenuta dall'Associated Press, l'agenzia informa di comprendere che è necessario "garantire" che non ci sia una nuova ondata di casi di Covid-19, ma che è necessario "evitare di ristabilire restrizioni e controlli inefficaci" alle frontiere interne”, è necessario adottare “misure coordinate e proporzionali basate su prove scientifiche”.
L'allarme arriva in un momento in cui diversi governi del Unione Europea cominciò a imporre quarantene per specifiche regioni europee, dove si registrano nuovi focolai della malattia, come nel caso di Germania e Spagna.
L’Unione Europea ha decretato la chiusura delle frontiere il 17 marzo, quando diversi Paesi avevano già annunciato la misura in modo unilaterale.
All’epoca, la restrizione era stata imposta per evitare la diffusione dei casi, poiché i paesi avevano livelli diversi di diffusione del Covid-19.
Il 15 giugno queste regole di circolazione sono state abolite e, il 1° luglio, l’Unione Europea ha pubblicato il primo elenco di paesi terzi che potevano visitare i paesi del blocco economico.
