Un disegno di legge in corso in Italia mira a semplificare il rientro nel Paese dei giovani di discendenza italiana nati all'estero.
Il disegno di legge presentato dal deputato Fabio Porta prevede la creazione di un visto quinquennale che potrebbe diventare permanente o, successivamente, essere sostituito Cittadinanza italiana, secondo le condizioni stabilite dalla normativa vigente.
L'obiettivo è semplificare le regole e consentire discendenti di italiani, anche senza Cittadinanza italiana, può vivere, studiare e lavorare in Italia.
Secondo Porta, la proposta ha ricevuto il sostegno del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGI) e rappresentanze diplomatiche, in particolare l'ambasciata brasiliana a Roma.
Lui ha sottolineato che sta cercando l'appoggio dei parlamentari dei diversi gruppi politici per garantire l'approvazione del progetto. "In questi giorni, come primo firmatario, insieme ad altri colleghi che hanno firmato il disegno di legge, sto contattando altri parlamentari di diversi gruppi politici per ottenere le loro firme e il loro sostegno", ha detto.
Criteri per ottenere il visto
Secondo la proposta, il visto sarà destinato alle persone che ne sono sprovviste Cittadinanza italiana o europei, ma che hanno origini italiane o dimostrano un forte legame culturale con l'Italia.
È richiesta la conoscenza della lingua italiana, almeno al livello B1. Per chi non ha origini italiane saranno accettate certificazioni rilasciate da Istituti di Cultura e Camere di Commercio italiane all'estero.
Impatto demografico ed economico
L’Italia sta affrontando una delle più grandi recessioni demografiche dell’Unione Europea. Nel gennaio 2024, il Istituto nazionale di statistica (Istat) ha registrato una popolazione di 58 milioni di persone, 7mila in meno rispetto all’anno precedente.
Il rappresentante Porta sottolinea l'importanza del progetto per combattere il declino demografico e lo spopolamento, soprattutto nelle zone rurali e nelle piccole città del paese.
Per favorire l'adesione al progetto sono previsti incentivi fiscali per le famiglie che accolgono giovani immigrati. Tali incentivi saranno maggiori per i residenti nei piccoli comuni e minori per le grandi città.
