l'arrivo di Passaporto “Covid Free” era previsto per il 15 giugno, ma l’Unione Europea ha annunciato che la sua uscita sarà anticipata per il 1 dello stesso mese.
O Pass verde Green ti consentirà di muoverti più liberamente all'interno dell'UE.
Thierry Breton, commissario Ue per il Mercato interno, ha sottolineato che “stiamo facendo rapidi progressi sul piano tecnico e legislativo” al punto che gli Stati membri “stanno iniziando a modificarlo e ad implementarlo” per raggiungere “nel mese di luglioOperazione completa, ha detto in conferenza stampa.
Inoltre, la Commissione sta ultimando il portale che consentirà il funzionamento del certificato.
Il tutto con l'obiettivo di agire in tempo per la riapertura delle frontiere e per l'estate, in modo da rilanciare la stagione turistica.
E proprio il 14 aprile il Comitato dei Rappresentanti Permanenti presso l'Unione Europea, Coreper, ha raggiunto un accordo sul standard di certificazione.
Os Termini del Green Pass, il passaporto “covid free”, sono gli stessi annunciato un mese fa: devi essere vaccinato con un siero riconosciuto dall'EMA, Agenzia europea per i medicinali, oppure presentare un test negativo, oppure dimostrare di essere guarito dal virus.
Tuttavia, va notato che possedere il Passaporto Verde non costituisce una precondizione per l’esercizio dei diritti di libera circolazione.
Nella dichiarazione, infatti, si sottolinea “il principio di non discriminazione, in particolare nei confronti delle persone non vaccinate”.
Ciò significa che spetterà agli Stati membri decidere come utilizzare questa certificazione.
Misura per salvare l'estate
Uno strumento, quindi, che servirà soprattutto a salvare l’estate degli Stati membri che fanno del turismo il loro fiore all’occhiello.
Basti pensare alla Grecia, alla Spagna, al Portogallo e alla stessa Italia, nazioni che vogliono raggiungere un accordo su questo sistema il più presto possibile.
Il tutto con l’obiettivo di permettere ai potenziali turisti di prenotare le proprie vacanze in tutta sicurezza.
Bruxelles, tuttavia, consentirà ai diversi governi di procedere con le normative nazionali fino a quando il sistema non diventerà realtà.
Insomma, ogni Paese avrà il diritto di sviluppare le proprie regole e i propri pass digitali, anche se non è ancora chiaro come e se sistemi e regolamenti diversi riuscirà ad integrarsi.
Ci sono ancora molti problemi da risolvere, ma il Il passaporto “Covid free” è sempre più una realtà.
