Con una forte influenza da parte del partito della Lega, la discussione sul riforma parziale del Cittadinanza italiana saltato alla fine di giugno.
Gravato da 728 emendamenti presentati il mese scorso, il tema principale, l' ius scholae, non sembra essere la priorità della politica italiana, almeno per ora.
La proposta del ius scholae è che possono richiedere la Cittadinanza italiana.
Il 9 marzo 2022 la Commissione Affari Costituzionali della Camera aveva espresso parere favorevole a un disegno di legge in tal senso.
Lo ius scholae non va confuso con l'art io soli, nel qual caso la cittadinanza viene concessa per il semplice fatto di essere nati nel territorio italiano, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.
Lo sostiene la Fondazione Ismu, più di un milione di bambini e giovani, nati da genitori stranieri, non hanno Cittadinanza italiana, un quinto della popolazione straniera totale residente in Italia.
Attualmente i figli nati in Italia da genitori stranieri possono diventare cittadini italiani previa dichiarazione se risiedono legalmente e ininterrottamente in Italia fino al compimento dei 18 anni, purché la domanda venga presentata entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.
La riforma parziale non includerà il ius sanguinis, il sistema più rigoroso per il riconoscimento della cittadinanza.
Il “diritto del sangue” è la procedura che mantiene una visione conservatrice del “Italianità"per i partiti di destra.
Nel 2019 Matteo Salvini, leader della Lega e che ha ricoperto gli incarichi di ministro dell'Interno e vicepremier della Italia, ha detto che "Per ora la legge sulla cittadinanza va bene così".
