Gli italiani residenti all'estero potranno presto presentare domanda per Carta d'identità elettronica (CIE) in qualsiasi comune italiano, anche senza residenza nel Paese. La proposta, sostenuta dal deputato Fabio Porta (Partito Democratico), è stata celebrata come una vittoria dell'opposizione in Parlamento.
Secondo il parlamentare eletto dal Sud America, il provvedimento rappresenta un progresso per le comunità italiane all'estero, che devono far fronte a lunghe attese e limitazioni presso i consolati.
"Mentre il governo italiano, la cui maggioranza sostiene Meloni, Salvini e Tajani, vuole trasformare gli italiani all'estero in cittadini di seconda, terza o quarta classe, noi abbiamo ottenuto un risultato che va a vantaggio delle nostre comunità", ha dichiarato il deputato.
Attualmente, alcuni consolati offrono già la possibilità di presentare domanda per la CIE. Con la nuova normativa, questa opzione sarà estesa a qualsiasi comune italiano, semplificando la procedura per chi si reca in Italia e desidera regolarizzare la propria documentazione.
Porta ha criticato la posizione dell'attuale governo che, a suo dire, impone tagli e politiche restrittive che incidono negativamente sui servizi rivolti agli italiani nel mondo.
"Nonostante le politiche restrittive, i tagli e la difficoltà di questo governo a entrare in contatto con la grande ricchezza che gli italiani rappresentano nel mondo, noi del Partito Democratico siamo al fianco di chi lavora, di chi lavora all'estero e di chi ha fatto tanti sacrifici per il nostro Paese", ha aggiunto.
L'emendamento sul CIE è stato approvato alla Camera nell'ambito del DDL 2369, che riguarda la centralizzazione dei servizi consolari in RomaSi prevede che venga approvato in plenaria questo mese e al Senato nelle prossime settimane. Si prevede che il processo non richiederà molto tempo.
