Nel 2020 la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato 16.597 terremoti in Italia. Una media di circa 45 scosse al giorno, con un intervallo di uno ogni mezz'ora.
“Il numero di scosse localizzate in Italia nel 2020 è molto simile a quello del 2019. Un numero inferiore se paragonato a quelli del 2016 e 2017, caratterizzati dalla sequenza sismica nell’Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016”, afferma Alessandro Amato, sismologo dell'INGV.
Il primo terremoto del 2020 si è verificato il 1 gennaio 2020 a Sefro, in provincia di Macerata, appena un minuto e mezzo dopo lo scoccare della mezzanotte. L'ultimo, invece, il 31 dicembre 2020 alle 23:41 è stato a Ragalna, in Sicilia, entrambi con magnitudo inferiore a 2,0.
Come sempre, però, il La Sardegna si conferma la regione con il minor numero di terremoti in Italia.
“Quasi il 90% dei terremoti verificatisi in Italia nel 2020 ha avuto una magnitudo inferiore a 2,0 e probabilmente non è stato avvertito dalla popolazione”, spiega Maurizio Pignone, geologo dell'INGV.
Secondo lui, il La maggior parte dei terremoti sono legati a sequenze sismiche. Altri, invece, sono considerati eventi “isolati”, come l’ Terremoto di Milano il 17 dicembre, magnitudo 3,8.
I terremoti che hanno segnato il 2020 sono “navigabili” con il mappa interattiva creato da Squadra INGV Terremoti.
“Con questa applicazione classifichiamo i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 1,5. I visitatori possono vedere i relativi parametri ipocentrali di ciascun evento”, evidenzia Maurizio Pignone.
“L’Italia continuerà sempre ad avere terremoti e dobbiamo investire in maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro”, conclude il professor Carlo Doglioni, presidente dell’INGV.