Un ispettore ferroviario italiano che lo era licenziato per aver emesso troppe multe ai passeggeri ha detto che il suo “incubo è finito” dopo che la massima corte del paese ha stabilito che era stato licenziato ingiustamente.
Francesco Bonanno, 61 anni, è stato accusato di”terrorizzare” passeggeri applicando a numero record di multe in due anni mentre controllavo i biglietti sulle rotte settentrionali sul Trenitalia.
La società lo ha licenziato nel 2017 dopo aver ricevuto un’ondata di denunce da parte di clienti insoddisfatti delle multe, che secondo la società erano state emesse arbitrariamente e per un importo sbagliato. Bonanno, che vive a Jesolo, vicino Venezia, multati i passeggeri per varie infrazioni, come ad esempio salire su un treno senza biglietto, no timbrare la dataun tu viaggiare su percorsi errati.
Ha intrapreso un'azione legale ed è tornato ufficialmente al lavoro dopo che la Corte Suprema ha stabilito che doveva essere "reintegrato" in azienda.
La corte ha descritto il capotreno come qualcuno che lavorava con “zelo insolito” ed era “inflessibile”. Decise però che Bonanno stava semplicemente facendo il suo lavoro, anche se in maniera “estremamente meticoloso", e non ha cercato di trarre profitto personalmente.
In un'intervista al Corriere della SeraBonanno, capotreno da 38 anni, ha negato di essere stato “spietato”, pur ammettendo di aver comminato una multa record di 5.000mila euro.
"Non sono un cacciatore di taglie, ma al lavoro ci vuole rigore, e devo assicurarmi che ogni passeggero viaggi con un biglietto valido", ha detto Bonanno. “Non sono mai autoritario o prepotente; i passeggeri mi adorano. "
Il suo avvocato, Lucio Spampatti, ha detto di non aver mai sentito parlare di qualcuno che sia stato licenziato perché lavorava troppo. “Se ci pensi, questa storia è bizzarra. Parliamo di un ispettore che, scoprendo passeggeri sprovvisti di biglietto, ha fruttato all'azienda più di 200mila euro”.
