Il viceministro ha attribuito la colpa all'astensione del Paese dal voto dell'UNESCO.
Il viceministro israeliano per la cooperazione regionale, Ayoob Kara, ha affermato che i terremoti di questa settimana in Italia sono una "punizione divina" per l'astensione del Paese dal voto su una mozione dell'UNESCO che nega il legame tra gli ebrei e i luoghi santi di Gerusalemme.
Kara era in missione in Vaticano mercoledì scorso (26), quando forti scosse si sono sentite in tutta la regione centrale della penisola italiana, compresa la Roma. «Vivere un terremoto non è stata l'esperienza più piacevole, ma eravamo certi che la Santa Sede ci avrebbe protetto. Sono sicuro che il terremoto è avvenuto a causa della decisione dell'UNESCO, che il Papa ha fortemente disapprovato”, ha detto il viceministro, secondo il sito “Ynet”.
L'Italia è stato uno dei Paesi che si è astenuto dal votare la mozione, pur criticandola aspramente. Il primo ministro Matteo Renzi ha addirittura definito il documento “strabiliante”. La polemica è iniziata la settimana scorsa, quando l'UNESCO ha approvato una risoluzione promossa dai paesi arabi per proteggere il patrimonio culturale palestinese.
Il testo afferma che l'annessione di Gerusalemme Est da parte di Israele è illegale, compreso il Monte del Tempio, un luogo sacro per gli ebrei e chiamato dai musulmani la Spianata delle Moschee. Mercoledì scorso l'entità ha votato un'altra mozione, questa riguardante i luoghi sacri solo nelle denominazioni usate nell'Islam.
Kara è anche membro della Knesset, il parlamento israeliano, e appartiene al partito conservatore Likud, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu. “Se queste parole saranno confermate, Netanyahu dovrà chiedere le dimissioni immediate di Kara e chiedere scusa a tutti gli italiani”, ha affermato il deputato Emanuele Fiano.
Le dichiarazioni arrivano alla vigilia del primo viaggio ufficiale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Gerusalemme. L'obiettivo iniziale era quello di trasmettere un messaggio di dialogo, ma la visita del capo di Stato in Israele rischia di essere dominata dalle tensioni tra i due Paesi.