Nello scenario delle strade italiane, dove la passione per i veicoli e la velocità è innegabile, si apre un acceso dibattito attorno “Fleximan”, l’uomo che sfida gli autovelox ed è diventato una figura controversa nel Paese, che è diventato una vera e propria “industria raffinata”.
La massiccia presenza di autovelox sulle strade italiane ha suscitato aspre critiche, con alcuni che sostengono che la loro proliferazione non è focalizzata solo sulla sicurezza stradale, ma piuttosto sulla raccolta fondi.
“Fleximan”, il cui nome si ispira al marchio di strumenti “Flex”, è stato protagonista di una battaglia contro questi dispositivi, distruggendo i radar e sfidando le autorità.

Recentemente, un uomo di 50 anni è stato arrestato con l'accusa di aver distrutto due radar, ma le autorità dicono che non si tratta del famigerato "Fleximan", responsabile del sabotaggio di dozzine di radar negli ultimi mesi.
Il personaggio ha guadagnato notorietà, soprattutto tra coloro che vedono nei radar una sorta di “trappola” statale per generare entrate.
Magliette in suo onore sono già vendute online, e nella città di Padova un artista ha immortalato “Fleximan” in un murale, rappresentandolo con un radar in una mano e una spada nell'altra, ispirandosi al personaggio di Uma Thurman in “ Uccidi Bill”.
Tuttavia, “Fleximan” non è acclamato da tutti. I parenti delle vittime degli incidenti stradali condannano le sue azioni, sottolineando la pubblicità che riceve nella tragica realtà delle strade italiane, dove migliaia di persone muoiono ogni anno.
I media, a loro volta, mostrano divisioni nette, con giornali simili Libero descrivendo i sabotaggi come atti di “resistenza” contro burocrati e moralisti, mentre il Corriere della Sera paragona "Fleximan" a un nuovo simbolo di egoismo, che ruba vite invece di ricchezze.
La controversia su “Fleximan” avviene in un contesto oscuro. Nel 2022 sono morte sulle strade italiane 3.159 persone, un dato allarmante che supera la media di 46 morti per milione di abitanti nei 27 Stati membri dell’Unione Europea.