Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, ha pubblicato un articolo di opinione in FSP, domenica 5, esaltando il ruolo storico degli italiani nello sviluppo dell'America Latina. Tuttavia, la mancanza di qualsiasi menzione dei loro discendenti ha generato disagio nella comunità italo-brasiliana.
Nel testo, intitolato “Italia, America Latina e Caraibi: insieme per la crescita”, Tajani afferma che "è difficile immaginare l'America Latina senza l'Italia", sottolineando il contributo di milioni di immigrati a partire dal XIX secolo. "Con i loro successi, la loro cultura e i loro valori, gli italiani hanno contribuito al solido progresso del continente", ha scritto.
Nonostante il tono lusinghiero, il contenuto ha suscitato critiche per aver omesso un punto delicato: gli ostacoli imposti dal governo italiano al riconoscimento della cittadinanza per i discendenti.
Critiche dalla comunità italo-brasiliana
La lettrice Sandra, di origine italiana, ha scritto alla redazione di Italianismo mettendo in discussione la posizione del cancelliere: "È molto sfacciato. Insiste nell'immaginare l'Italia senza di noi, persone di origine italiana", si è sfogato.
Negli ultimi mesi il Governo italiano ha reso più difficile il processo di riconoscimento della cittadinanza per diritto di sangue (iure sanguinis), soprattutto nei paesi latinoamericani, dove vivono milioni di persone di origine italiana. Ha inoltre affermato che gli italo-brasiliani rappresentano una minaccia per l'Italia.
Relazioni bilaterali sotto i riflettori
Tajani ha pubblicato l'articolo alla vigilia della XII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, tenutasi a Roma, il 6 e 7 ottobre. L'evento ha riunito i ministri degli esteri della regione per discutere di cooperazione economica e diplomatica.
Secondo il ministro, in America Latina operano oltre 3.000 aziende italiane, che impiegano circa 20 persone. L'interscambio commerciale in America Latina nel 2024 ha superato i 33 miliardi di euro.
L'omissione della diaspora – soprattutto in Brasile, il Paese con il maggior numero di discendenti italiani al mondo – è stata vista come un segnale politico. Ci si aspettava che Tajani cogliesse l'occasione per riconoscere pubblicamente questo legame storico.
Successivamente, leggi l'articolo pubblicato in FSP e riprodotto da veicoli come La Nazioneo Il Paese e altri quotidiani internazionali.

Italia, America Latina e Caraibi: insieme per la crescita
La storia dell'America Latina è intrecciata a quella dell'Italia. Milioni di italiani, portando con sé un patrimonio di speranza, coraggio e ingegno, partirono dalla prima metà del XIX secolo per attraversare l'oceano e offrire alle loro famiglie una nuova vita oltreoceano. Oggi, quasi 200 anni dopo l'inizio di questa epopea eroica, è difficile immaginare l'America Latina senza l'Italia.
Fin dagli albori della presenza europea nel Nuovo Mondo, gli italiani, con le loro conquiste, la loro cultura e i loro valori, hanno contribuito al solido progresso del continente latinoamericano, sempre in dialogo e condivisione con le comunità in cui si erano integrati.
Forte di questa straordinaria eredità e supportata da una delle reti diplomatiche e consolari più estese al mondo, l’Italia continua a promuovere partnership per una crescita reciproca, rafforzando anche nuovi legami di cooperazione in America Latina, una regione a cui il governo italiano sta dedicando crescente attenzione.
Questo lunedì e martedì (6 e 7 ottobre) avrà luogo a Roma la XII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, un incontro biennale di fondamentale importanza, al quale ho invitato i Ministri degli Esteri di tutti i Paesi latinoamericani.
Quest'anno l'incontro ha il titolo significativo “Italia-America Latina e Caraibi: una partnership in crescita”, con il duplice obiettivo di riaffermare la solidità dei nostri legami, intensificati con grande impegno negli ultimi anni, e di progettare insieme il futuro.
Con un interscambio commerciale con l'Italia che dovrebbe superare i 33 miliardi di euro nel 2024, l'America Latina ospita oltre 3.000 aziende italiane, che impiegano circa 20 persone in un'ampia gamma di settori economici: energia, commercio all'ingrosso, trasporti, agroalimentare e infrastrutture. Il fatturato totale del nostro sistema produttivo in America Latina supera i 70 miliardi di euro.
La nostra rete diplomatica e consolare in questa vasta regione comprende 33 ambasciate e consolati, supportati dalla presenza consolidata di importanti aziende italiane. Questo sistema si è dimostrato un potente motore di crescita diplomatica, tema centrale della nostra attività diplomatica e della conferenza di quest'anno.
Grazie all'azione del Governo, l'Italia ha rafforzato i suoi legami con l'America Latina, come dimostra lo sviluppo di nuove partnership di crescita con giganti regionali come il Brasile, che ho visitato lo scorso anno per esplorare, anche attraverso una serie di forum aziendali, le migliori opportunità di collaborazione. In questo spirito, abbiamo incluso l'America Latina nel nuovo piano per promuovere le esportazioni italiane nei Paesi ad alto potenziale al di fuori dell'Unione Europea.
Sostenibilità, dinamismo del settore privato e un quadro normativo moderno e trasparente sono ingredienti essenziali per economie dinamiche, capaci di raggiungere una crescita duratura a vantaggio delle loro popolazioni.
Questi progressi, tuttavia, sono minacciati dalla criminalità, dall'insicurezza e dalla corruzione. Pertanto, sosteniamo la lotta contro questi rischi attraverso molteplici iniziative bilaterali e multilaterali, anche all'interno dell'Unione Europea.
Ma c'è soprattutto una dimensione delle nostre relazioni che non può essere sottovalutata e che acquista sempre maggiore rilevanza nell'attuale contesto internazionale: la comune appartenenza a un sistema di valori che continua ad accompagnarci e che, in passato, ha portato a definire i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi come "il Far West".
Una solida base per difendere insieme ciò che ci è più caro: la democrazia, i diritti umani e le libertà fondamentali, la giustizia, lo stato di diritto e il multilateralismo.
Sono certo che la XII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, che precede di alcune settimane il Vertice UE-CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici e Unione Europea) che si terrà in Colombia a novembre, sarà un'occasione importante per affermare la voce unanime di una comunità coesa e determinata a difendere i valori della pace, dello sviluppo e della democrazia.
Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell'Italia.
