Anche dopo l'entrata in vigore del decreto legge Tajani, che limita il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli e nipoti di italiani, la richiesta da parte dei discendenti rimane elevata. Secondo rapporto da Corriere del Veneto, pubblicato questo lunedì (1°), tra marzo e settembre 2025, il Tribunale di Venezia ha ricevuto 10.660 nuove azioni di cittadinanza ius sanguinis.
L'indagine considera solo il periodo di validità della nuova normativa fino a fine settembre, escludendo i dati di ottobre e novembre, non ancora conteggiati al momento della pubblicazione. L'articolo sottolinea che il tasso di presentazione delle domande rimane elevato, anche con la nuova restrizione legale in vigore da oltre sei mesi.
Secondo il giornale, collegato a Corriere della SeraIl numero totale di casi bloccati in tribunale ha raggiunto quota 31.456 entro la fine di settembre. Ogni caso coinvolge solitamente gruppi familiari, il che porta a una stima di oltre 320 persone interessate al riconoscimento.
"Questi dati sono sufficienti a spiegare come le migliaia di richieste stiano mettendo a dura prova il funzionamento del sistema giudiziario", osserva. CorriereA Venezia sette cause civili su dieci riguardano il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza.
"Un peso per la magistratura"
Il rapporto evidenzia il sovraccarico di lavoro del tribunale veneziano rispetto ad altre grandi città del Paese. "Nello stesso periodo, Milano aveva 2.200 cause pendenti; Napoli 2.300; Roma 1.600. Venezia, invece, ne aveva più di 30", ha dichiarato al quotidiano l'ex presidente del tribunale locale, Salvatore Laganà.
Per affrontare i ritardi e raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), È stata creata una task force composta da 22 giudici assistenti., che lavorano sia in presenza che da remoto, a supporto dei 15 magistrati permanenti della sezione immigrazione.

"Le misure non hanno frenato la domanda"
Nonostante la creazione della task force e l'imposizione di una tassa di 600 euro a richiedente, introdotta dal governo nel 2024, il numero di nuove domande rimane elevato.
«Il Tribunale, con il rafforzamento dei magistrati, è riuscito a inviare più richieste ai comuni, ma gli uffici dell'anagrafe restano sovraccarichi», sottolinea. CorriereOltre al loro lavoro quotidiano, i dipendenti devono ricostruire gli alberi genealogici e reperire registri di nascita e di matrimonio risalenti a secoli fa.
"I comuni sono minacciati"
Secondo il quotidiano, i ritardi nei comuni hanno già portato a sanzioni legali. A Castagnaro, un comune di 3.500 abitanti in provincia di Verona, il Tribunale ha stabilito... Multa giornaliera di 100 euro per ritardi in tre procedimenti.La decisione è il risultato di una precedente sentenza del Tribunale di Roma del dicembre 2023, che aveva riconosciuto la cittadinanza ai discendenti di un emigrante locale.
Il sindaco della Val di Zoldo, Camillo De PellegrinHa dichiarato al giornale: "Se questa tendenza continua, è meglio che il governo incarichi gli uffici dell'anagrafe". I sindaci temono che sentenze come quella di Castagnaro creino giurisprudenza e inneschino una reazione a catena nei piccoli comuni.
La Corte Costituzionale analizzerà la legge.
O Corriere del Veneto Ha inoltre riferito che la Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla legittimità del decreto legge Tajani entro la primavera del 2026. (leggi qui: L'udienza è stata fissata per il 10 marzo 2026.La decisione potrebbe ridefinire i limiti del riconoscimento della cittadinanza italiana da parte dei tribunali, con un impatto diretto su milioni di discendenti in tutto il mondo.
Nel frattempo, le persone di origine italiana, provenienti principalmente da Brasile e Argentina, continuano a chiedere nei tribunali italiani il passaporto che considerano un simbolo di appartenenza e una porta d'accesso all'Europa.










































MARCO AURELIO TONIOLO
2 dicembre 2025 alle 01:09
Grazie a tutti e buon lavoro.
LEONARDO PIRES
2 dicembre 2025 alle 22:27
Si fa un notevole sforzo per impedire l'ingresso alle persone di chiara origine italiana, ma non si vede lo stesso sforzo nel tentativo di fermare gli immigrati clandestini africani e mediorientali, che continuano ad arrivare a Lampedusa a migliaia.