Il presidente Sergio Mattarella ricevuto questo martedì 17, al Palazzo del Quirinale, in Roma, i 63 rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), in occasione dell’inizio dell’Assemblea Plenaria del 2025.
"È con grande piacere che vi do il benvenuto al Quirinale per questa quinta legislatura del Consiglio. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per il lavoro che svolgete al servizio delle nostre comunità in tutto il mondo", ha detto il Presidente, aprendo la riunione.
Nel suo discorso, Mattarella ha riconosciuto l'importanza delle comunità italiane fuori dalla penisola. "Il vostro impegno quotidiano sostiene ed esprime il legame tra l'Italia e i milioni di connazionali che vivono fuori dai confini del nostro Paese. Li rappresentate con grande merito: una popolazione numerosa, parte integrante del tessuto nazionale".
Il discorso di Mattarella è avvenuto nel mezzo del dibattito sulla recente riforma della cittadinanza per discendenza, bersaglio di critiche tra gli italiani all'estero. "La questione del decreto legge sulla recente riforma della cittadinanza ha generato attenzione e dibattito. Il dibattito che si aprirà in Consiglio sarà certamente utile e degno di attenzione, per stimolare una riflessione profonda e, eventualmente, una riconsiderazione dei punti sollevati", ha affermato il presidente.

Nonostante il tono conciliatorio, i rappresentanti del CGIE ascoltati da Italianismo ha affermato che la dichiarazione dovrebbe essere accolta con cautela. "Vogliono dare un tono democratico", ha detto un consigliere che ha partecipato alla riunione. Un altro ha valutato che "il discorso ha più valore simbolico che pratico".
Mattarella ha anche sottolineato il ruolo della comunità nella democrazia italiana: “La partecipazione dei nostri connazionali all’estero alle elezioni, espressione di cittadinanza attiva, apporta energia alla vita della nostra società democratica”.
Riferendosi alla storia delle migrazioni, il Presidente ha ricordato: "La storia dell'emigrazione italiana è parte integrante della nostra identità nazionale. Dalle grandi migrazioni successive all'Unità d'Italia alle numerose partenze del dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destinazioni migliori all'estero, sostenendone in modo decisivo la ripresa e lo sviluppo, anche con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso".
Ha anche elogiato la capacità delle comunità italiane di mantenere viva la cultura del Paese: "Le comunità italiane sono riuscite a rendere l'Italia accessibile a tutte le latitudini. Anche nei luoghi più remoti, sono state autentiche ambasciatrici della lingua italiana".
La presidente ha anche sottolineato il ruolo di primo piano delle donne nell'emigrazione: "Fin dalle prime ondate migratorie, le nostre connazionali sono state autentiche custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni. La loro presenza ha costituito la struttura di sostegno per le nostre comunità all'estero".
Parlando di "nuova mobilità", Mattarella ha affermato che mezzo milione di giovani laureati ha lasciato l'Italia negli ultimi 15 anni in cerca di opportunità. "Questa esperienza all'estero potrebbe essere il preludio a un ritorno, delineando una realtà di vasi comunicanti, che sfida l'Italia a essere più attrattiva".
«È in questo cammino comune, fatto di lavoro tenace e di impegno ideale, che assume un ruolo rilevante il CGIE e l’opera di tutti voi, consiglieri – ancor più meritoria perché realizzata nella dimensione del servizio –», ha concluso Mattarella.
L'Assemblea del CGIE riunisce i rappresentanti delle comunità italiane provenienti da tutto il mondo per discutere di temi quali il funzionamento consolare, la cittadinanza, i rapporti con i comitati locali e le politiche pubbliche rivolte agli italiani all'estero.
