Pietro, lettore del portale Italianismo, ha inviato una denuncia per il grave ritardo nei processi di riconoscimento dell'art Cittadinanza italiana no Tribunale di Firenze. Secondo lui ci sono discrepanze preoccupanti nelle scadenze per la fissazione delle udienze, che arrivano fino al 2034 per i processi depositati nel 2025.
“Sebbene la Corte sia ampiamente riconosciuta per la sua efficienza, la realtà attuale rivela preoccupanti discrepanze nelle scadenze per la fissazione delle udienze. In alcuni casi, la stima per lo svolgimento dell’udienza arriva fino all’anno 2034 per processi archiviati nel 2025, una situazione che può essere considerata un’ingiustizia per chi attende il riconoscimento di un diritto fondamentale”, dice Pietro (il vero nome è stato soppresso per evitare possibili ritorsioni).
Discrepanze nelle scadenze
Il lettore ha sottolineato che il problema si concentra nell'operato del giudice Roberto Monteverde, responsabile di oltre 500 cause senza data di udienza dal 12 luglio 2023. «Il ritmo di lavoro medio del giudice è allarmante: riceve circa 22 cause al mese e ne giudicano solo due o tre, fissando le udienze una o due volte l’anno”, precisa Pietro nella sua lettera.
Cita anche l'operato di altri magistrati della stessa sezione, come il giudice Masini Beatrice, che ha ricevuto 38 cause ridistribuite da Monteverde e ha già programmato o tenuto udienze per tutte tra il 2024 e il 2025. «Questa situazione contrasta con le cause di competenza del giudice Monteverde, che restano immobili”, rafforza.
Pietro ha evidenziato anche casi specifici che evidenziano le disparità. “Due documenti d'identità (Ruolo Generale) depositato il 30 maggio 2023 e il 6 giugno 2023 ha avuto udienze tenutesi il 3 ottobre 2024 e il 7 novembre 2024, molto prima di altri processi più vecchi. Ciò suggerisce che i processi potrebbero essere prioritari o trascurati senza criteri chiari”.
Altri 38 casi, depositati tra maggio e luglio 2023, sono stati ridistribuiti al giudice Beatrice, con udienze programmate fino a marzo 2025. “Questa disparità viola il principio di uguaglianza e di giusto processo legale”, afferma.
Riforma Cartabia e processi di cittadinanza
Il lettore ha citato anche la riforma Cartabia, che ha introdotto il “rito semplificato de cognizione”, un meccanismo per accelerare le procedure giudiziarie. Tuttavia mette in dubbio l'applicazione della riforma nei casi di Cittadinanza italiana. “Mentre altri tribunali, come Venezia, si occupano di un volume significativamente più elevato di processi di riconoscimento della cittadinanza, Firenze, con un onere procedurale inferiore, non ha giustificazione per tempi di processo eccessivamente lunghi”.
Ha evidenziato dati che mostrano la concentrazione dei processi di cittadinanza in pochi magistrati. “Il giudice Massimiliano Sturiale ha 151 cause in carico per il periodo compreso tra il 27 gennaio 2025 e il 1° aprile 2025, nessuna delle quali riguardava 'diritti della cittadinanza'. Monteverde, con 76 casi nello stesso periodo, ha solo otto casi di cittadinanza, ma ha comunque una produttività inferiore”.
Impatto per i candidati
Per Pietro la situazione trascende la burocrazia e incide direttamente sul diritto dei discendenti italiani al riconoscimento della propria cittadinanza. “Il riconoscimento della cittadinanza è, per molti, una questione di identità e appartenenza”.
Il ritardo non solo è ingiusto, ma anche irrispettoso nei confronti di migliaia di famiglie che aspettano da anni.
Conclude la sua lettera con una richiesta di visibilità per la causa. “Con la portata del portale Italianismo e il suo collegamento con la comunità italo-brasiliana, questo tema può acquisire l'attenzione necessaria per incoraggiare il dibattito pubblico e, chissà, accelerare cambiamenti positivi in questo scenario”.
