Giorgia Meloni ha vinto le elezioni guidando Fratelli d'Italia, primo partito con oltre il 26% dei voti. Il risultato parla chiaro e proietta la Meloni come il primo presidente del Consiglio della storia dell’Italia repubblicana, segnando diverse svolte.
Il discorso della vittoria dice già qualcosa, soprattutto agli alleati.
“Il segnale degli italiani è un governo di centrodestra guidato da Fratelli d’Italia. L’Italia ha scelto noi, non la tradiremo. Per far sì che gli italiani siano ancora una volta orgogliosi di essere italiani”, ha detto domenica sera. (25).
Il risultato delle elezioni è storico, non solo per Fratelli d'Italia. I voti raccolti non basteranno per cambiare la Costituzione, visto che il centrodestra non detiene i due terzi dei seggi, ma l'impronta del governo potrebbe essere forte. Se Meloni riesce a tenere a bada Salvini e Berlusconi, potrebbe andare avanti e modellare l’Italia.
Meloni si ritrova subito a gestire una situazione economica sfavorevole, a cominciare dalla questione della fornitura di gas in inverno: il rischio è che il suo governo esordisca con annunci impopolari come la riduzione dei consumi.
Inoltre, c’è una crisi inflazionistica da gestire, con riforme in corso.
I dubbi più grandi riguardano i diritti. Le posizioni di Fratelli d'Italia sono molto restrittive nei confronti degli omosessuali. Per non parlare del Politiche dell'immigrazione e cittadinanza italiana. Non sembra essere questo il periodo in cui l’Italia apporterà cambiamenti in questi campi.
La Meloni ha detto che il risultato elettorale “non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore. Se vuoi far parte della storia devi comprendere la responsabilità che hai nei confronti di decine di milioni di italiani e noi non li tradiremo. Se saremo chiamati a governare questa Nazione, lo faremo per tutti”, ha detto il presidente di Fratelli d'Italia.
L'attenzione ora è rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che potrebbe affidarle il compito di formare il governo come primo presidente del Consiglio della storia italiana. La storia poi farà il resto.
