Secondo presidente della Lombardia, il decreto chiusura della Lombardia crea confusione
“La bozza del provvedimento governativo che ho ricevuto solo nella notte sembra andare nella direzione di limitare la diffusione del virus, invitando, con misure più incisive, i cittadini alla prudenza”, ma “non posso non evidenziare che la bozza del provvedimento Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è a dir poco confuso”. Questo è il primo commento di Attilio Fontana, presidente della Lombardia, anche lui contagiato dal coronavirus.
"Siamo in contatto con i rappresentanti del governo", ha aggiunto Fontana.
Secondo la bozza del decreto, che potrebbe essere pubblicata questo sabato (07), sarà possibile entrare e uscire dalla Lombardia, nella regione settentrionale dell'Italia, solo per motivi “gravi o inevitabili”.
La “zona di sicurezza” sarà imposta “per fermare l’infezione da coronavirus”, secondo i funzionari governativi.
Le restrizioni devono restare in vigore almeno fino al 3 aprile e le province coinvolte sono: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti.
Sono chiuse le scuole di ogni ordine e grado, bar e locali, palestre, musei, chiese o luoghi di aggregazione. Ristoranti e bar sono aperti, ma gli avventori dovranno restare a un metro di distanza l'uno dall'altro, pena la sospensione dell'attività.
Il governo sta anche valutando la possibilità di limitare la mobilità urbana interna in “zone di sicurezza”.
Finora l’Italia ha registrato 5.883 casi, con 233 decessi. Secondo la Protezione Civile sono già guarite 589 persone.
