Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) ha approvato sei proposte prioritarie di modifica della nuova legge sull’immigrazione. Cittadinanza italianaLe misure mirano a correggere le restrizioni imposte alla cittadinanza per discendenza e a difendere i diritti degli italiani residenti all'estero. assemblea plenaria dell'organismo termina questo venerdì (20), in Roma.
La critica principale riguarda l'esclusività dell' Cittadinanza italianaLa nuova normativa ha trasformato la doppia cittadinanza in un ostacolo alla trasmissione del diritto alle generazioni successive. Il CGIE propone di ripristinare il riconoscimento del cumulo delle cittadinanze come criterio positivo, in linea con le politiche precedenti.
Un'altra proposta è l'istituzione di un certificato di lingua, cultura e civiltà italiana. Questo documento costituirebbe un'alternativa al requisito di due anni di residenza in Italia per dimostrare l'effettivo legame con il Paese. L'obiettivo è consentire l'accesso alla cittadinanza ai discendenti con comprovati legami culturali, anche senza residenza.
La terza proposta riguarda la trasmissione automatica della cittadinanza ai figli minorenni di cittadini italiani riconosciuti. L'attuale riforma ha impedito questo diritto in molti casi. Il CGIE propone di garantire la trasmissione automatica richiedendo lo stesso certificato di cittadinanza italiana solo al raggiungimento della maggiore età di questi minori.
Il Consiglio propone inoltre di eliminare i termini per il riacquisto della cittadinanza per coloro che l'hanno persa a causa di normative precedenti alla Legge 91/1992. Secondo il CGIE, il numero di persone interessate è limitato e non giustifica restrizioni temporali.
Il CGIE richiede inoltre l'accesso ai dati statistici sui processi di cittadinanza svolti dai consolati a partire dal 2014. Tali informazioni sono considerate essenziali per le analisi tecniche e la formulazione delle politiche pubbliche.
Infine, l'ente vuole riconoscere il diritto di presentare domanda di cittadinanza a tutti coloro che, fino al 27 marzo 2025, erano già nelle liste d'attesa del consolato, anche se non hanno ancora ricevuto una data per presentare la documentazione.
Nonostante la disponibilità al dialogo espressa dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, i consiglieri hanno criticato la mancanza di ascolto delle comunità all'estero durante la formulazione della nuova legislazione. Daniel Taddone, in rappresentanza del Brasile, ha definito "inaccettabile" la generalizzazione della colpa per gli abusi commessi da agenzie opportuniste: "La colpa collettiva è tipica dei regimi totalitari", ha affermato.
Le proposte del CGIE saranno incluse nelle conclusioni finali dell'assemblea e trasmesse al governo. Il Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha dichiarato di aver compreso la posizione del Consiglio e di voler valutare i punti presentati.
